C’è un legame speciale tra la Puglia e le terre bagnate dal Mediterraneo Orientale, legame che appare in tutta la sua forza se si confronta l’architettura tipica e le tradizioni dei popoli che affacciano sul basso Adriatico, il mar Ionio e l’Egeo.
Gli scambi commerciali e culturali tra le opposte sponde dell’adriatico sono state sempre ricchi e frequenti, rendendo questi mari, sin dai tempi remoti, un ponte verso l’Oriente, un collegamento tra la cultura latina e quella ellenica.
Una costa frastagliata intervallata da spiagge e borghi a picco sul mare cristallino, villaggi di pescatori con le case bianche e stretti vicoli irregolari: sono questi i paesaggi che possiamo osservare sia nelle isole Greche, sia lungo la costa del Gargano.
La storia comune inizia VII secolo A.C. quando le polis greche iniziarono a colonizzare la Puglia, in particolar modo la zona di Taranto (la cui fondazione viene fatta risalire al 706 ac.) e la Messapia (cioè “Terra fra due mari”), l’odierna penisola Salentina, dove ricopriva un ruolo importantissimo la cittadina di Otranto.
Con il passare dei secoli i Greci colonizzarono anche la zona di Durazzo, in Albania, la Dalmazia (tra l’attuale Montenegro e la Croazia) e la Puglia settentrionale, con la fondazione della città di Adria (attuale Andria) e di Apeneste sul Gargano.
Molto importante per le popolazioni del basso adriatico è stato il culto della dea Afrodite (in greco antico: Ἀφροδίτη, Aphrodítē), raffigurata in moltissime statue, come ad esempio quella ritrovata nell’affascinante isola greca di Milos .
La dea della bellezza e dell’amore, nata dalla spuma del mare e ribattezzata dai Romani “Venere”, è anche la dea che rende sicura la navigazione: “Afrodite Sosandra” (“che salva gli uomini”).
Iscrizioni votive a questa dea sono state ritrovate anche in una grotta sull’isolotto di Sant’Eufemia, dove è ubicato il faro di Vieste.
L’influenza della cultura Greca continuò in maniera importante fino al medioevo, periodo in cui gran parte dei territori del basso adriatico erano sotto il dominio dell’impero Bizantino.
L’influsso orientale sull’arte e la cultura di queste zone è ancor oggi evidente, come il grande uso del colore oro nella iconografia sacra. San Nicola di Myra, patrono di Bari, è una figura centrale per la Chiesa Greco-ortodossa.
Ancor oggi nel Salento resiste ancora un area situata nell’entroterra, la “Grecia salentina” dove una minoranza linguistica parla il griko o grecanico, derivato dal Greco antico.
In un tempo in cui non esistevano autostrade, il mare è stato per secoli la via più semplice per spostarsi e trasportare le merci, rendendo così frequentissimi gli scambi tra questi popoli che hanno creato una antichissima cultura comune, da riscoprire con un viaggio a ritmo lento, lasciandosi cullare tra le onde del mare azzurro, perdendosi in una magica atmosfera tutta mediterranea.