In collaborazione con la rivista culturale Eroica Fenice
La Puglia, con le sue radici che affondano nell’antichità, cela un legame intrigante con la mitologia greca.
In particolare, la regione era abitata dagli Japigi, una popolazione di stirpe illirica che, secondo storici e poeti greci e latini come Stabone e Plinio, si trasferì sulle coste italiane e pugliesi nell’antichità.
I Dauni, uno dei gruppi derivati dagli Japigi, dominarono la Puglia settentrionale, mentre i Peucezi si insediarono tra Bari e Brindisi. La Daunia, con la sua capitale Argirippa, vantava un governo democratico misto ad oligarchia. Tuttavia, con le guerre puniche e la vittoria romana, l’autonomia politica della Daunia svanì, e l’imperatore Adriano nominò un Correttore per l’Apulia e la Calabria.
L’origine del nome “Daunia” è attribuita al mitico re Dauno, figura venerata dagli storici e poeti antichi. Secondo alcune tradizioni, Dauno potrebbe discendere da Licaone, arcadio e fratello di Japige e Peucezio. Altre leggende collegano Dauno a Pilumno I, re di Arpi, e alla madre Danae, figlia di Acrisio. Questo affollato pantheon mitologico contribuisce a illuminare le antiche origini della Daunia.
Un’interessante citazione dallo pseudo-Aristotele, nel De mirabilibus auscultationibus, narra della leggenda di Diomede, il cui santuario sull’isola di Diomedee nell’Adriatico era circondato da uccelli guardiani.
L’isola di Diomede è stata poi identificata in San Domino, una delle Isole Tremiti o Diomedee, nate secondo la leggenda proprio dal re di Argo. Diomede, dopo aver creato il Subappennino e il Gargano con enormi blocchi di pietra provenienti dalla rocca di Pergamo, lanciò i massi rimanenti in mare, creando l’arcipelago.
La storia afferma che Diomede fu ucciso da Dauno, allora re della Daunia.
Altri passaggi citano un tempio dedicato ad Atena Achea nella Daunia, con armi e scuri di bronzo appartenuti ai compagni di Diomede.
La presenza di cani amichevoli nei pressi di questo tempio, accoglienti con i Greci ma ostili ai barbari, aggiunge un tocco enigmatico alla narrativa.
Altre leggende menzionano un santuario di Artemide tra i Peucezi, con un collare di bronzo dedicato da Diomede. Queste storie, seppur con sfumature mitografiche, contribuiscono a plasmare il panorama ricco e misterioso della Daunia antica.
Infine, l’incendio delle navi da parte delle donne troiane, l’usanza di vestire in nero e l’associazione con il culto di Cassandra a Salapia sottolineano l’influenza della mitologia troiana nella Daunia. L’antica città di Lucera, associata al tempio di Atena Achea, emerge come un punto chiave nella comprensione di queste leggende.