Nella parte nord del Gargano troviamo i laghi di Varano e di Lesina. Queste zone umide, così come quella del lago Salso, costituiscono delle verie e proprie oasi naturalistiche, soprattutto per l’habitat in grado di ospitare numerose specie di uccelli.
Varano: il più grande lago costiero d’Italia
Situato a nord del Gargano, il lago di Varano, con i suoi 60 kmq di superficie, rappresenta il più grande lago costiero d’Italia e il settimo della penisola. Curiosamente, nonostante venga definito “lago”, si tratta di una laguna, con un contenuto salino inferiore rispetto al vicino mare Adriatico.
Caratterizzato dalla presenza di correnti sotterranee che lo alimentano, il lago comunica con il mare Adriatico attraverso due foci. L’area circostante, nota come Isola di Varano, è un habitat prezioso per diverse specie di uccelli, inclusi cormorani, svassi maggiori, smerghi minori e diversi tipi di aironi.
La laguna scavata nella roccia calcarea è alimentata da correnti sotterranee ed è comunicante con il mare Adriatico in ben due punti: la foce di Varano, ad Est, e la foce di Capojale ad Ovest. Il lembo di terra che chiude il lago al mare viene chiamato Isola e si estende per circa 10 km con un’ampiezza di appena 1 km. L’istmo, come attestano gli scritti di Plinio il Vecchio, era del tutto assente nel I sec. d.C., quando i Laghi di Lesina (più ad Ovest) e Varano erano golfi naturali e fungevano da approdo per i Crociati diretti a Gerusalemme.
Il lago di Varano ospita la riserva naturale Isola di Varano, che ospita molte specie di uccelli: numerosi cormorani vivono nella Foce Capoiale. Sono numerosi anche gli svassi maggiori e gli smerghi minori, un tipo di anatra che può raggiungere in volo orizzontale i 129 km/h.
Altri uccelli acquatici presenti sono la folaga, le anatre dei paesi nordici e anche varie specie di aironi, tipici a tutte le zone umide italiane: l’airone cinerino, l’airone rosso, la garzetta e l’airone bianco maggiore, che può essere spesso confuso con la garzetta. Molto semplicemente, l’airone bianco maggiore è più grande della garzetta e, d’inverno, presenta il becco giallo invece che quello nero della “cugina”.
Immancabile è il martin pescatore, mentre sulle dune intorno al lago troviamo dei chiurli maggiori, dei beccaccini e dei cavalieri d’Italia.
Il Crocifisso del lago di Varano
Per chi ricerca luoghi naturali ricchi di spiritualità certamente è consigliabile una visita al Crocifisso di Varano, una croce lignea del 1300 posta sulla sponda orientale del Lago di Varano. Secondo la leggenda il Crocifisso riprodurrebbe le vere sembianze del volto di Cristo in Croce e rappresenterebbe la croce che sormontava la chiesa di un antico villaggio di pescatori cancellato da un alluvione per punizione divina. Alcuni giurano di sentire in particolari giornate il rintocco delle campane e scorgere tra le acque limpide del lago le antiche abitazioni. In prossimità del Crocifisso sorge una chiesetta (Chiesa dell’Annunziata), quasi completamente restaurata, meta di un pellegrinaggio che parte ogni 23 Aprile da Ischitella (Comune di appartenenza) e viene replicato in versione estiva il 23 di Agosto.
In riva al lago, la zona del Crocifisso di Varano evoca storie e misteri. Si narra di un antico villaggio sommerso dalle acque come punizione divina e di un Crocifisso che ne perpetua il ricordo. Vicino al Crocifisso, la Chiesa dell’Annunziata serve come luogo di pellegrinaggio, richiamando fedeli due volte l’anno.
Cagnano Varano: Storia e Natura
Sovrasta il lago di Varano dall’alto di una collina il borgo antico di Cagnano Varano. “Lù cavùt”, come è chiamato dai locali, è un borgo molto interessante dove il tempo sembra essersi fermato tra i vicoletti con vista sulla valle, il lago e il mare. I vecchi edifici, caratterizzati da scalinate in pietra esterne, custodiscono al loro interno la storia e le tradizioni del paese.
La Grotta di San Michele
Una delle principali attrazioni di Cagnano Varano è la Grotta di San Michele. Posizionata a breve distanza dal lago di Varano, questa grotta conserva sia le sue caratteristiche naturali che quelle introdotte dall’uomo.
Leggende della Grotta
La storia vuole che San Michele, fuggendo da un paese vicino, si rifugiasse in questa grotta prima di dirigersi a Monte Sant’Angelo. Le impronte delle sue ali sarebbero ancora visibili all’interno, mentre una vicina fonte, denominata Fontana di San Michele, avrebbe dissetato gli abitanti del paese per secoli.