Nel tessuto storico del Regno di Napoli, le torri costiere rappresentano una delle pagine più affascinanti. Edificate per contrastare le incursioni saracene e corsare, queste strutture erano fondamentali per la sicurezza delle coste. In particolare, le torri del Gargano si inseriscono in un sistema difensivo più ampio, che copriva l’intera fascia costiera del regno, dalla Basilicata e le Calabrie, dal Salento fino alla Capitanata dove vengono costruite 25 torri, di cui una decina sul Gargano, di grande valore storico e paesaggistico.
Queste avamposti di avvistamento utilizzavano una vera e propria rete di comunicazione con segnali luminosi e di fumo per trasmettere messaggi o richiedere soccorso. Un sistema semplice ma rivoluzionario, che permetteva di avvisare in pochi minuti l’intero litorale di un’imminente minaccia.
Queste torri, spesso affascinanti dal punto di vista architettonico si trovano lungo gran parte delle coste dell’Italia meridionale. La necessità di un sistema difensivo così esteso era dettata dalla posizione del Regno di Napoli, proteso nel Mediterraneo e particolarmente esposto alle scorrerie pirati come quella di Dragut Rais a Vieste.
Le vicende storiche che hanno portato alla realizzazione di questo imponente sistema difensivo iniziano nei secoli X-XI, con la costruzione delle prime torri a difesa dei porti e delle città principali. Fu solo con le ordinanze del viceré Pietro di Toledo nel 1532 e poi con quelle di Pedro Afan de Ribera nel 1563 che si diede un impulso decisivo alla costruzione di una catena ininterrotta di torri lungo tutto il Regno di Napoli.
Nonostante gli sforzi, il progetto affrontò numerosi ostacoli, tra cui la ripartizione delle spese tra le varie “Università” (comuni), che ritardarono la costruzione delle torri. Solo con l’imposizione di una tassa nel 1567 e successivamente nel 1594, si riuscì a portare avanti la costruzione di nuove torri e a completare quelle rimaste in sospeso.
Oggi, queste torri, alcune delle quali ben conservate, raccontano la storia di un territorio che ha saputo organizzarsi per difendersi dalle minacce esterne, diventando un esempio emblematico di resilienza e ingegnosità.
Nei dintorni di Vieste troviamo:
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- La torre dell’Aglio, da cui si può osservare un’incantevole panorama
- La torre di San Felice, da cui è possibile ammirare l’arco naturale.
- La torre Gattarella, all’interno dell’omonimo resort
- La torre di Portonuovo
- La torre di Porticello
- La torre di Sfinale (a metà strada tra Vieste e Peschici)
- La torre Usmai (nel territorio di Peschici)
- La torre di Calalunga (nel territorio di Peschici)
- La torre di Monte Pucci, tra Peschici e San Menaio, marina di Vico del Gargano
Risultano invece distrutte la torre di Molinella, la torre della Testa del Gargano, mentre la torre di Pugnochiuso o della Pergola è diventata la base del faro.
Un inventario del 1748 ci restituisce un panorama complessivo di 379 torri costiere nel Regno, dimostrando l’ampia scala e l’efficacia di questo sistema di difesa. Tra queste, quelle del Gargano continuano a testimoniare un passato di vigilanza e resistenza, diventando un patrimonio storico e culturale da valorizzare e preservare.