La festa di Santa Maria di Merino, celebrata ogni 9 maggio, è l’evento religioso più sentito dai viestani. Una celebrazione che affonda le radici in una leggenda antica e si è consolidata nei secoli come un momento di profonda devozione, ma anche di gioia e aggregazione per tutta la comunità.
L’origine del culto di Santa Maria di Merino: il ritrovamento della statua
La tradizione vuole che la statua lignea della Madonna sia stata trovata sulla spiaggia di Merino (Scialmarino) da due pescatori, uno viestano e uno peschiciano. Entrambi avrebbero desiderato portarla nel proprio paese, ma non trovando un accordo decisero di affidarsi al destino: legarono la statua a un carro trainato da un bue di Vieste e uno di Peschici, lasciando che gli animali scegliessero la loro direzione. Il carro si diresse verso Vieste, segnando così la nascita del culto mariano nella cittadina.
Nei pressi della spiaggia del ritrovamento venne poi costruito il Santuario di Santa Maria di Merino, che ancora oggi è meta di pellegrinaggi e luogo centrale della festa.
La processione del 9 maggio: un cammino di fede e storia
La festa inizia con nove giorni di preghiera in Cattedrale, durante i quali la statua della Madonna viene spostata nella navata centrale e circondata dalle effigi dei santi più venerati a Vieste.
Il 9 maggio, la Madonna di Merino viene portata in processione dalla Cattedrale fino al Santuario. Ad accompagnarla ci sono le statue dei santi, che aprono il corteo con solennità. In testa alla processione troviamo San Giorgio, compatrono della città, seguito da Sant’Antonio di Padova, San Giuseppe, San Francesco da Paola, l’Arcangelo Gabriele, Raffaele e Michele. Questa sfilata di santi sembra voler rappresentare una vera e propria protezione celeste lungo il cammino.

Festa di Santa Maria di Merino, 1951 – autore ignoto
Uno dei momenti più emozionanti della giornata è il cambio della “cassa”: la Madonna, inizialmente trasportata nella sontuosa “cassa di città”, viene trasferita in quella più semplice e leggera, detta “cassa di campagna”, che la accompagnerà fino al Santuario. Questo passaggio rappresenta simbolicamente la vicinanza della Vergine sia ai cittadini sia ai contadini.
Lungo il percorso, la statua compie diverse soste nelle cosiddette “pietre della Madonna”, punti tradizionali di preghiera e devozione. Attraversa la spiaggia di Scialmarino, il luogo del leggendario ritrovamento, e infine giunge al Santuario, dove si svolge la benedizione dei campi.
Al ritorno, la Madonna viene portata in città con il volto rivolto verso l’entroterra, a protezione dei campi e dei contadini. Una delle ultime soste avviene sulla collina di San Lorenzo, dove i fedeli accendono fiaccole e intonano canti, creando un’atmosfera suggestiva.
L’ingresso in paese avviene tra spettacoli pirotecnici e arcate illuminate a festa. Simbolicamente, alla Madonna vengono consegnate le chiavi della città, come segno di affidamento e protezione dell’intera comunità.
Il 10 maggio: musica, divertimento e festa popolare
Se il 9 maggio è il giorno della solennità religiosa, il 10 maggio diventa un’occasione di festa popolare, con un’atmosfera autetintica tipica delle grandi ricorrenze patronali.
Le strade si riempiono di bancarelle, giostre e spettacoli, creando un clima di festa che coinvolge tutta la città. La musica dal vivo, i concerti in piazza e i fuochi d’artificio sono momenti attesi sia dai viestani che dai visitatori. La tradizione vuole che la festa continui fino a tarda notte tra balli, risate e la voglia di stare insieme.
Le luminarie accese, l’odore dello zucchero filato e delle specialità locali che si diffonde tra le vie, le attrazioni per i più piccoli e i gruppi musicali che suonano per le strade trasformano Vieste in un luogo di allegria e condivisione.
La festa oggi: tra tradizione e fede
Ancora oggi, la festa di Santa Maria di Merino rappresenta un momento di forte identità per i viestani. Ogni anno, i cittadini che vivono lontano tornano in paese per partecipare alla processione e ai festeggiamenti, testimoniando un legame indissolubile con la propria terra e con la propria protettrice.
Il corteo processionale continua a unire religiosità e folklore, mentre il giorno successivo offre a tutti la possibilità di godere di una vera festa di paese, in cui tradizione e divertimento si fondono in un’unica, indimenticabile celebrazione.
Al link potrai trovare il programma della festa di Santa Maria 2025