La Puglia, con le sue radici profonde nella storia e nella cultura mediterranea, offre spettacoli unici di convivenza tra le testimonianze del passato e le espressioni dell’arte contemporanea. Un esempio emblematico di questa fusione è rappresentato dall’intervento realizzato nel Parco Archeologico di Siponto, poco distante da Manfredonia, dove le sembianze dell’antica basilica paleocristiana vengono riproposte attraverso un’installazione artistica di Edoardo Tresoldi, inaugurata nel marzo 2016.
Il Parco Archeologico di Siponto testimonia l’importanza dell’antica città, un tempo colonia romana e tra i principali porti della Regio II. La città, dopo l’impaludamento del porto e due violenti terremoti, venne abbandonata nel XIII secolo, con gli abitanti che si trasferirono nella nascente Manfredonia. I resti della basilica, con la sua struttura a tre navate e i pregiati pavimenti musivi, ricordano la sede di una delle più importanti diocesi della regione.
L’Opera di Tresoldi
Il progetto innovativo, nato da un’esigenza conservativa, che ha portato alla creazione di una maestosa scultura trasparente realizzata in rete metallica sul luogo dove sorgeva
la basilica paleocristiana di Siponto, a ridosso della Basilica romanica di Santa Maria Maggiore, edificata 600 anni dopo.
“Dove l’arte ricostruisce il tempo” di Edoardo Tresoldi, foto di The Blind Eye
L’installazione “Dove l’arte ricostruisce il tempo” di Edoardo Tresoldi, scandita da complesse scomposizioni visive e volumetriche, si delinea come un ponte nella memoria del luogo, consentendo al pubblico di relazionarsi con il tempo e con la storia. La potenza visiva dell’opera si basa sull’idea di far coincidere arte, paesaggio, storia e ambiente circostante, conformandosi come uno sviluppo artistico della concezione classica di restauro.
La basilica di rete metallica, alta 14 metri e pesante 7 tonnellate, è diventata un simbolo di come l’arte contemporanea possa contribuire alla valorizzazione del patrimonio storico.
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