Il castello svevo di Vieste sorge al margine del centro storico, su una rupe a strapiombo sul mare che sovrasta la spiaggia della Scialara (detta appunto anche “spiaggia del Castello”).
Purtroppo è sede militare e viene aperto al pubblico solo durante alcuni eventi, ma è comunque consigliabile una visita per l’imponente esterno e per il bellissimo scorcio panoramico di cui si può godere recandosi “alle spalle” del castello.
Dalla costruzione del Castello fino all’arrivo di Federico II
La costruzione del Castello di Vieste inizia nel XI secolo, quando il conte Roberto Drengot inizio l’opera di fortificazione della città di Vieste, costruendo le mura e un castello con corpo quadrato e torri cilindriche nel punto più alto del roccione su cui è costruito il vecchio nucleo cittadino della cittadina Viestana,
Durante le lotte tra il Papato e Federico II nel 1240, il castello e la città di Vieste subirono numerosi danni ad opera dei Veneziani.
In seguito a questo accadimento, nel 1242 Federico II decise di ricostruire il castello (comunemente chiamato, impropriamente “Castello Svevo”), all’interno di un progetto di fortificazione costiera che annoverava numerosi castelli lungo la sponda adriatica. La tradizione vuole che l’imperatore Federico II abbia soggiornato a Vieste almeno in due occasioni, nel 1240 e il 20 gennaio 1250, già molto se si considera che alcune tra le costruzioni da lui fatte edificare non ebbero mai l’onore di ospitarlo tra le loro mura.
L’aspetto attuale del Castello di Vieste
Nel cinquecento il Castello di Vieste subì diversi assalti da parte dei saraceni, tra cui quello di Acmet Pascià nel settembre del 1480 e di Dragut Rais nel luglio del 1554. Venne riedificato, inglobando l’originale configurazione medievale, nel 1559 per ordine di Pedro Afan de Ribera, vicerè del Regno di Napoli, che lo dotò anche di artiglieria e munizioni, nell’ambito di in un progetto di fortificazione costiera che fece nascere anche le torri d’avvistamento, dandogli l’aspetto attuale con pianta triangolare corredata negli spigoli nord, est e ovest di tre bastioni cinquecenteschi, a punta di lancia che nascondono quelli più antichi a forma circolare.
A sud invece vi erano una torre più piccola, una cappella e una serie di abitazioni che crollarono in mare nel 1646, in seguito ad un devastante terremoto.
Dal castello si diramavano le mura di cinta, intervallate da porte d’accesso e da robusti barbacani, di cui i resti sono visibili ancora oggi, come nel caso della “Porta ad alt”, in prossimità della Cattedrale.
Il Castello di Vieste è stato sempre abitato dalle truppe a difesa della città, fino al 1840, al cui comando c’era il governatore. L’autorità di questa figura si estendeva fino alla parte più a nord dell’Adriatico del Regno di Napoli. Sotto il regno d’Italia il castello venne danneggiato dai colpi di cannone del cacciatorpendiere austriaco Lika all’alba del 24 maggio 1915, dopo dichiarazione di guerra all’Austria. In epoca più recente è stato oggetto di vari interventi di restauro da parte della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici della Puglia.
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