La Necropoli di San Nicola di Myra

NB. le foto presenti nell’articolo sono di Leonardo Pagano, che si ringrazia.

Oltre alla più famosa Necropoli “La Salata”, nel territorio di Vieste è presente un’altra necropoli, a ridosso del centro: quella di San Nicola di Myra, un complesso archeologico di grande valore storico e culturale. Situata in contrada Pantanello, in corrispondenza dell’inizio della spiaggia di San Lorenzo, la necropoli rappresenta un esempio significativo di insediamento rupestre che si inserisce nel contesto storico-religioso paleocristiano.

La Chiesetta Rupestre e le Grotte Funerarie

Elemento centrale del sito è la chiesetta rupestre dedicata a San Nicola, scavata all’interno di un avancorpo di pietra. Questa chiesa, un tempo arricchita da affreschi, serviva per la preparazione delle salme prima della sepoltura, testimoniando la profonda spiritualità delle persone che frequentavano questi luoghi.

Le grotte rupestri, articolate in quattro sezioni principali, ospitano numerose sepolture di diversa tipologia, dalle cripte alle tombe esterne, rivelando l’importanza del sito come complesso funerario. La presenza di queste strutture potrebbe essere collegata al fenomeno migratorio dei monaci basiliani, giunti sul Gargano attorno all’VIII secolo d.C. in fuga dall’Impero Romano d’Oriente, perseguitati durante il periodo iconoclasta.

La diffusione del culto di San Nicola tra i monaci orientali, infatti, spiegherebbe  l’intitolazione della chiesa e della necropoli. Questo fenomeno accomuna molte aree del Sud Italia, tra cui Puglia, Calabria e Sicilia, dove i monaci trovarono rifugio, insediandosi in grotte e luoghi già frequentati da comunità cristiane precedenti.

Secondo alcuni studiosi locali, gli affreschi presenti all’interno della chiesa rupestre risalgono probabilmente all’VIII secolo e sono attribuibili alla mano dei monaci basiliani. Altri esperti suggeriscono, invece, un’origine longobarda per queste decorazioni, dimostrando come la storia del sito sia ancora oggetto di studio e dibattito.

Un Contesto Storico che Abbraccia Più Epoche

La Necropoli di San Nicola di Myra non è solo espressione del tardo-antico e dell’alto Medioevo, ma ha anche radici che affondano nel paleolitico e nell’epoca greco-romana.
La necropoli sorge infatti su una collina antistante il vecchio bacino portuale dell’antico porto, (da qui il nome via Antico Porto Aviane”) e rappresenta una traccia tangibile dell’antica Daunia e dei contatti con i coloni greci, giunti in queste terre sin dal VI secolo a.C.

Stato di Conservazione e Futuro del Sito

Nonostante l’importanza storica e culturale, la Necropoli di San Nicola di Myra versa oggi in uno stato di abbandono. Le condizioni di degrado richiedono urgenti interventi di recupero per preservare questo patrimonio archeologico. Tuttavia, recenti iniziative da parte delle autorità locali lasciano intravedere segnali positivi. L’attenzione crescente verso il recupero del patrimonio storico di Vieste, come dimostrato dagli interventi dedicati al Santuario del Faro di Vieste, fa sperare in un futuro migliore anche per questo sito.

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